…“Quasi ogni giorno, nel mondo, si celebra una qualche «giornata» di qualche cosa: dell’ambiente, degli oceani, dell’alimentazione, della biodiversità, per non citare le giornate dei nonni, delle mamme, eccetera. Ogni volta è una occasione per qualche manifestazione o congresso o festa, spesso di natura esibizionistica e consumistica: spese e regali.
Quella che si ricordato ieri 22 aprile è una giornata particolare, dedicata “alla Terra”, al nostro pianeta, lanciata quasi mezzo secolo fa, nel 1970….
Oggi esistono quasi dovunque ministri dell’ambiente di governi che hanno come imperativo la crescita economica, la moltiplicazione delle armi, l’allentamento dei vincoli ecologici.
Le conseguenze si vedono; in Italia la crescita (quella si) della concentrazione di polveri nell’aria urbana, le fabbriche che chiudono per la concorrenza di paesi che possono esportare merci a basso prezzo ottenute con produzioni inquinanti, montagne di rifiuti, frane e alluvioni e, soprattutto, a livello planetario, inarrestabili peggioramenti climatici derivanti all’immissione nell’atmosfera dei gas liberati dalle crescenti produzioni e dai consumi.
In occasione della giornata della Terra del 1970 nelle strade di New York comparvero dei manifesti in cui uno sconsolato Pogo, un personaggio dei fumetti sotto forma di opossum antropizzato, raccoglieva i rifiuti lasciati da una manifestazione ecologica ed esclamava: “Ho scoperto il nemico e siamo noi”.
Adesso sapete con chi prendervela se dovete fare in conti con i danni delle siccità e alluvioni, della congestione urbana e dell’erosione delle coste, con prezzi in aumento e con la disoccupazione.”
Giorgio Nebbia, estratto da: “Quando l’uomo scoprì la terra”.
Fonte: ilmanifesto.it 22.04.2017